Le immagini degli internati nell’inferno dei lager, dei mucchi di abiti e valigie di chi non avrebbe potuto immaginare l’orrore a cui andava incontro, numeri e storie dell’Olocausto sembrano irreali. Sappiamo che non è così grazie a chi in questi 72 anni ha voluto mantenere viva la memoria, sperando di evitare il ripetersi della storia.
Ma nel giorno in cui ricordiamo il cancello abbattuto di Auschwitz, le cronache ci dicono che muri e barriere sono ben più di un pericolo evocato.
So che la volontà e la forza di reagire a tutto questo appartiene alla maggioranza delle persone, di chi è libero di pensare e di chi vuole costruire una comunità e non dei muri.
Certe storie rischiano di tornare, è responsabilità di ognuno di noi evitarlo.