AGRICOLTURA | Visita a Capa Cologna e bandi per biodiversità, seminativi, paesaggio e contrasto al cambiamento climatico

La Regione Emilia-Romagna è al fianco degli agricoltori e lo fa toccando con mano le realtà del proprio territorio, oltre a valorizzare e sostenere il lavoro di chi salvaguarda l’ambiente.

Nei giorni scorsi ho potuto visitare nel basso ferrarese lo stabilimento di CAPA Cologna, dove ho parlato di politiche agricole.

Questa cooperativa, nata nel 1970, è tra le maggiori realtà italiane e leader nella nostra Regione per lo stoccaggio di cereali. Un’eccellenza del Made in Italy che ogni anno fornisce tonnellate di grano duro di alta qualità ad aziende come Barilla. Una filiera tutta emiliana che va dalla terra alle nostre tavole.

La Regione Emilia-Romagna è stata vicina a questa realtà e a tutte quelle che hanno messo in campo una progettualità di qualità e di filiera. Non ho nascosto con gli agricoltori con cui mi sono confrontato le preoccupazioni sulla riforma della PAC che rischia di togliere competenze alle Regioni allontanandosi dai bisogni reali del territorio e delle aziende agricole.

Gli agricoltori in questi anni hanno trovato nella Regione un interlocutore attento e se dovessero essere tolte competenze alle Regioni a favore dello Stato centrale si commetterebbe un grave errore.

I BANDI DELLA REGIONE

A conferma dell’impegno per il settore agricolo la Regione promuove 5 bandi finanziati con 10 milioni di euro dal Piano di sviluppo rurale 2014-2020

Sono poco meno di 10 milioni di euro per la gestione di zone umide, boschetti, corridoi ecologici, la salvaguardia del paesaggio agrario, il sequestro di carbonio nei suoli, la difesa delle razze animali autoctone e delle varietà antiche.

Sono le risorse stanziate dal nuovo Psr, Piano di sviluppo rurale 2014-2020, e messe a disposizione dalla Regione Emilia-Romagna attraverso 5 diversi bandi destinati ad aziende agricole e altre realtà che gestiscono e curano animali autoctoni.

Gli interventi saranno finanziati attraverso la Misura 10 “Pagamenti agro-climatico-ambientali” e dovranno essere realizzati a partire dal 1^ gennaio 2019. Dovranno riguardare il sostegno della biodiversità animale e vegetale di interesse agrario, il ritiro dei seminativi a scopo ambientale, il mantenimento del paesaggio agrario e l’agricoltura conservativa.

Le domande potranno essere presentate online fino al 31 gennaio 2019 attraverso i sistemi Agrea, l’Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura.

Questi in sintesi i contenuti dei bandi

Biodiversità animale e vegetale: 1,3 milioni di euro per le razze autoctone e 89 mila euro per le varietà di colture arboree

Due bandi sono destinati a recuperare le razze e le varietà antiche a rischio di estinzione.

Con il Psr 2014-2020 la Regione ha stanziato 13,6 milioni di euro per gli agricoltori che scelgono di allevare razze autoctone come, ad esempio, la razza romagnola e la reggiana tra i bovini, il cavallo italiano da tiro pesante tra gli equini, la pecora cornigliese tra gli ovini o la mora romagnola tra i suini. L’aiuto previsto è di 200 euro all’anno per 5 anni per ogni capo di bestiame adulto (Uba).

Per i coltivatori delle varietà autoctone di colture arboree e annuali sono, invece, previsti aiuti rispettivamente pari a 900 e 600 euro per ettaro all’anno.

Ritiro dei seminativi: 4,3 milioni

Prati umidi e macchie arbustive. Sono alcuni degli interventi che possono essere gestiti dagli agricoltori che si impegnano a ritirare dalla produzione per venti anni le colture seminative così da promuovere la biodiversità, soprattutto in pianura. A riconoscimento dei maggiori costi, è previsto un aiuto per ogni ettaro da un minimo di 500 fino a un massimo di 1.500 euro all’anno per vent’anni.

Limitatamente alle aree di pianura, inoltre, ai beneficiari che hanno aderito agli stessi interventi del Psr delle programmazioni precedenti al 2014 è data la possibilità di aderire al bando anche per superfici “con impegni ancora in corso di validità”.

Corridoi ecologici e paesaggio agrario: 1,1 milioni

Piantate, filari di alberi, siepi, boschetti, maceri, risorgive e laghetti. Per gli agricoltori che si impegnano per un periodo di 10 anni a salvaguardare nella propria azienda gli elementi tipici del paesaggio agrario sono disponibili 1,1 milioni di euro. L’aiuto annuale erogato per 10 anni va da 0,08 a 0,10 euro per metro quadro in pianura. Potranno essere così mantenuti veri e propri “corridoi ecologici”, prioritariamente nei siti protetti in pianura individuati dalla rete europea “Natura 2000”.

All’agricoltura che “sequestra” il carbonio: 1,6 milioni

Tecnicamente si chiama agricoltura conservativa e si differenzia da quella tradizionale perché adotta modalità che riducono la lavorazione dei terreni, prevenendo l’erosione del suolo, favorendo il sequestro di carbonio e limitandone la dispersione in atmosfera con effetti importanti nel contrasto ai cambiamenti climatici. L’aiuto annuale va da un minimo di 250 a 280 euro per ettaro.

 

http://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/entra-in-regione/bandi/bandi-aperti-no-gal

 

 

 

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