Banche. Emergono nuovi punti che possono servire a fare chiarezza.
Innanzitutto continuiamo a chiamare le cose col loro nome: quello del governo è un decreto di salvataggio. Se il Governo non fosse intervenuto, l’alternativa sarebbe stata il crac. Se il Governo avesse azzardato l’utilizzo del Fondo Interbancario, l’Europa ci avrebbe detto di no: le regole comunitarie introdotte già da tempo lo avrebbero vietato. Da “europeista esigente” dico che gli altri Paesi europei ci hanno fatto un brutto scherzo: prima hanno sistemato le loro banche, poi hanno stretto le maglie, mettendo vincoli a chi, come l’Italia, non ha affrontato il tema banche quando doveva, cioè ben prima di questo Governo.
Ieri il commissario UE ai servizi finanziari Jonathan Hill, ha sentenziato che i prodotti finanziari venduti da Carife e dalle altre tre banche erano “prodotti non idonei”, cioè inadatti ai loro clienti o, almeno, a buona parte dei loro clienti.
Su questo aspetto, per verificare responsabilità e casistiche specifiche indagherà la Commissione parlamentare d’inchiesta voluta dal Governo e dal PD. Si farà luce sulla condotta di chi guidava le banche e di chi vendeva quei prodotti; del resto, su questo, quanto detto da Bratti, Marattin e Vitellio ha molti fondamenti e fatti comprovanti.
Di fronte alla disperazione di molti di questi cittadini, penso che il Governo Italiano faccia bene a fare tutto il possibile per arrivare al fondo di solidarietà per alleviare il dramma di chi faceva investimenti rischiosi senza alcuna velleità di speculazione e senza, mi sento tranquillamente di dirlo, la giusta informazione.
Questa vicenda ci dice chiaramente che non basta prevedere norme che indichino i soggetti e gli organismi preposti alla vigilanza se chi deve vigilare, poi, non lo fa, come già detto dal Sindaco Tagliani.
Da oggi il Presidente delle quattro nuove banche, Roberto Nicastro, comincerà gli incontri con dipendenti, istituzioni ed enti economici partendo proprio da Ferrara. A lui in primis va la mia sollecitazione: le faccia funzionare quelle quattro banche perché non possiamo più accettare l’immobilismo e dobbiamo tutelare l’occupazione. Chiediamo di ristabilire quella connessione tra la banca del territorio e il territorio, che negli ultimi anni è saltata. E al Codacons che invita al boicottaggio, dico che al gioco di far chiudere quelle banche facendo perdere il lavoro a migliaia di persone, noi non ci staremo.
Infine, cari Anselmi, Fabbri, Spath e compagnia bella. Vi siete accorti che la banca di Ferrara era in difficoltà solo venti giorni fa. Nella categoria degli speculatori metto tranquillamente anche voi.