Si è svolta nella mattinata di oggi, a Imola, la riunione dei Comitati per il Sì al Referendum Costituzionale costituitisi in Emilia-Romagna. L’iniziativa, dal titolo “Sì… parte” ha rappresentato l’occasione per un primo confronto con i componenti dei Comitati che saranno direttamente impegnati nella campagna elettorale che porterà al voto del 4 dicembre prossimo. Tante le persone in sala in un confronto che ha visto anche interventi dal pubblico per uno scambio di idee sulla campagna referendaria.
Quella della riforma della seconda parte della Costituzione è la nostra sfida. Quella dei comitati nati in seno al PD e di quelli spontanei. C’è un lavoro quotidiano da fare da qui al 4 dicembre e lo faremo cercando il massimo coinvolgimento delle persone, a partire dal merito della Riforma.
Il PD promuoverà dal 22 al 28 ottobre una settimana di mobilitazione coinvolgendo tutti i Comitati BastaunSì della regione, organizzando iniziative, confronti, banchetti, occasioni di incontro in maniera diffusa da Rimini a Piacenza.
Presenti all’iniziativa di Imola anche Antonio Funiciello e Flavio Arzarello, componenti del Comitato nazionale BastaunSì; Salvatore Vassallo, docente di Scienza politica presso l’Università di Bologna; Maurizio Pessato, presidente di SWG e Dario Franceschini, Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.
Salvatore Vassallo ha esordito ricordando che: “la Riforma non modifica minimamente i principi fondamentali stabiliti nella prima parte della Costituzione e finalmente mette fine al bicameralismo perfetto che i partiti promettono di eliminare da trent’anni senza esserci riusciti”. “Oltretutto – ha ribadito il politologo – saranno ridotti considerevolmente i costi della politica e aumentati i contrappesi, si pensi ad esempio, all’innalzamento del quorum per l’elezione del Presidente della Repubblica”.
Antonio Funiciello, componente del Comitato nazionale BastaunSì ha sottolineato la necessità di usare “linguaggi semplici per arrivare più facilmente alle persone”. Senza dimenticare che “stiamo parlando di un Referendum e quindi dobbiamo essere in grado di rivolgerci a tutta la platea di cittadini che si ritrova nei contenuti della Riforma, a prescindere dagli orientamenti politici”. L’intervento di Flavio Arzarello si è invece concentrato sugli aspetti più pratici della campagna: dall’organizzazione dei banchetti alla mobilitazione sul web e sui social network.
Maurizio Pessato ha illustrato quali sono le principali motivazioni dei sostenitori dei due fronti che emergono dai sondaggi che si leggono in questi giorni: “tra gli elettori decisi a votare si il sentimento più diffuso è quello dell’attesa fiduciosa, mentre a motivare i sostenitori del no prevale un sentimento negativo nei confronti del governo”.
Per il Ministro Dario Franceschini bisogna sgombrare il campo dall’idea che “il Referendum sia un momento di scontro politico. Se qualcuno vuole sfidare Matteo Renzi lo sfidi al Congresso, se lo si vuole sfidare dal punto di vista politico ci saranno le elezioni. La discussione deve essere sul merito e sui contenuti di questa Riforma”. I passi avanti che saranno introdotti in caso di vittoria del sì, ha dichiarato Franceschini, sono evidenti: “pensiamo anche solo al rimpallo tra una Camera e l’altra: oggi se cambia una parola si deve tornare all’altra Camera senza, peraltro, migliorare la qualità legislativa. Con il Sì al Referendum possiamo mettere fine a tutto questo”.