E la Cassa di Risparmio di Ferrara è diventata BPER. Un punto di ripartenza per Ferrara, un’occasione di crescita per il sistema del credito dell’Emilia-Romagna.
Un punto di ripartenza dopo anni difficilissimi per la nostra città e il nostro territorio.
Risparmiatori, investitori, normali clienti, lavoratori hanno visto crollare certezze che sembravano inattaccabili.
Perché ciò è successo ce lo diranno la Magistratura e la Commissione d’inchiesta parlamentare, quello che invece è certo è che Carife e gli altri tre istituti, le banche venete e MPS hanno evidenziato le debolezze di un sistema bancario nazionale che i banchieri stessi non hanno avuto il coraggio di affrontare, e che la “politica” quando era il momento (seconda fase del Governo Monti) non ha avuto la lungimiranza di prendere in mano così come fatto altrove. Periodo nel quale, ad esempio, gli organi di controllo mettevano sotto osservazione le banche venete e la Lega li accusava di ingerenza indebita. È successo anche questo.
Adesso si può, si deve ripartire. Lo si può fare da Ferrara, lo si può fare in Emilia-Romagna, perché BPER sta per Banca Popolare dell’Emilia-Romagna.
Chi ha lavorato a questa soluzione ha pensato che servisse una banca solida, non localistica, ma con una attenzione al territorio. E BPER può essere, come già stata, un partner per il territorio, per le imprese, i comuni e tutti gli attori della società locale. È una bella sfida da cui ripartire.