Tagliati i costi della politica
senza toccare quelli della democrazia
Noi, attuali consiglieri regionali, il vitalizio non lo percepiremo mai grazie alla norma che li ha aboliti da questa legislatura. Con la recente legge 7/2017 siamo intervenuti
anche sui vitalizi in corso di erogazione con tre punti cardine.
- Innalzamento dell’età per conseguire il vitalizio: da 60 anni all’età valevole per il conseguimento del diritto alla pensione di vecchiaia dei lavoratori dipendenti delle pubbliche amministrazioni.
- Contributo di solidarietà: tutti gli assegni vitalizi in pagamento (comprese le reversibilità) saranno ridotti, per un triennio, secondo diversi scaglioni.
- Divieto di cumulo con vitalizi o pensioni previsti per la carica di assessore regionale, parlamentare o eurodeputato.
La legge sui vitalizi, che ho sottoscritto, fa il paio con il primo intervento approvato come Consigliere regionale, di cui sono stato primo firmatario.
La legge 1/2015 ha stabilito la riduzione delle indennità dei consiglieri regionali, l’eliminazione del trattamento di fine mandato, l’azzeramento dei contributi ai gruppi consiliari.
Siamo voluti partire da noi, per primi, per ridurre i costi della politica senza intaccare quelli della democrazia. Certi che sobrietà ed efficacia della nostra azione quotidiana, siano facce della stessa medaglia.
Questi due provvedimenti, insieme, portano a risparmi stimati in 8 milioni nella legislatura. Risorse che abbiamo voluto destinare a politiche di welfare e sostegno al lavoro.