FUSIONI | Ad ottobre il referendum per Ro-Berra e Tresigallo-Formignana

“processi naturali che avvicinano comunità simili”

Oggi al centro della commissione bilancio in Regione Emilia Romagna il tema delle fusioni dei comuni. Ho incontrato gli amministratori dei comuni di Berra, Ro, Formignana e Tresigallo per fare il punto sui progetti di fusione.

La fusione tra i comuni di Berra e Ro da un lato e quella tra Formignana e Tresigallo dall’altro è quasi fisiologica. Si tratta di comunità che già dal 2009 condividono i servizi in forma unificata all’interno dell’Unione Terre e Fiumi.

Sono territori simili sia dal punto di vista delle esigenze della popolazione che delle attività produttive che li contraddistinguono.

Il prossimo passo sarà quello di discutere i progetti di legge in consiglio regionale nella sessione di luglio, poi l’ultima parola certamente spetterà ai cittadini tramite il referendum, che presumibilmente si terrà il 7 ottobre.

Con queste fusioni delle municipalità i nuovi comuni riceveranno rispettivamente nell’arco di 10 anni, circa 12 milioni di euro per Formignana-Tresigallo e circa 15 milioni di euro per Berra-Ro.

Non si tratta però solamente di ricevere risorse, ma di creare un volano di sviluppo in questi territori che sempre più faticano a garantire servizi singolarmente.

La volontà degli amministratori è quella di dare risposte concrete alla cittadinanza, garantendo i servizi esistenti ed investendo per migliorarli, senza perdere però i tratti distintivi dei territori.

Si tratta di comuni limitrofi con attività produttive e popolazioni simili. Formignana e Tresigallo erano già un comune unico e Ro e Berra rappresentano un punto strategico che collega la città di Ferrara al Parco del Delta.

Per questo non si tratta di fusioni decise a tavolino politicamente ma di processi naturali che avvicinano le comunità e le rendono più competitive se unite».

 

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