L’Emilia Romagna rafforza il reddito di solidarietà, che diventa un vero e proprio reddito minimo. Già dal 2016 abbiamo introdotto un sostegno al reddito ed oggi lo andiamo a rafforzare. Da luglio aiuteremo 20.000 famiglie.
Ad oggi l’Emilia Romagna è la prima Regione in Italia ad introdurre un reddito minimo per i propri concittadini. L’assemblea legislativa ha approvato oggi in aula, con Movimento 5 Stelle al fianco del Pd e la Lega contraria, a differenza del quadro nazionale, una legge che prevede una misura di sostegno concreta e immediata per aiutare chi non arriva a fine mese. La proposta del Partito Democratico emiliano romagnolo è quella di rafforzare le misure nazionali e porre attenzione alle persone in difficoltà.
A partire da quest’estate, la Regione Emilia Romagna erogherà un contributo economico aggiuntivo di 110 euro a single e famiglie già ammesse al reddito di inclusione nazionale (Rei).
L’Emilia Romagna dimostra anche in questa occasione di anticipare i temi che a breve anche il Parlamento tratterà. Si tratta di un contributo economico, erogato mensilmente su una carta prepagata, che varia in base al nucleo familiare e alle risorse economiche. Questo reddito sarà accompagnato da un percorso personalizzato di reinserimento sociale e lavorativo. Fondamentale sarà l’aiuto dei Comuni, che saranno i nostri partner sui territori e avranno il compito di seguire i beneficiari del reddito minimo nel loro percorso di reinserimento.
Mentre il reddito di cittadinanza annunciato in questi mesi al momento è solo un intento, il reddito di solidarietà nella nostra Regione è già realtà da oltre un anno ed ora è stato ulteriormente rafforzato. Ci auguriamo che anche a livello nazionale si prosegua per garantire le migliori misure al contrasto alla povertà, andando oltre gli slogan.