Insieme ad altri colleghi del Gruppo del PD, ho depositato una risoluzione che chiede alla Giunta regionale di agire, insieme al Ministero dell’Interno, per ridefinire la responsabilità degli amministratori locali nei casi di omicidio stradale nei frangenti in cui non sia stato possibile procedere alla manutenzione per mancanza di fondi.
Gli amministratori locali si adoperano al fine di rendere sicure e fruibili le strade pubbliche, svolgendo la manutenzione del tessuto urbano e segnalando le condizioni di pericolo per l’utenza, al fine di esercitare in modo responsabile i compiti di custodia previsti dal codice civile.
La responsabilità degli Enti Locali per i danni causati dai beni del patrimonio demaniale può essere ricondotta agli articoli 2043 o 2051 del Codice Civile. Le due norme fanno riferimento a una disciplina profondamente diversa in termini di onere probatorio, costituendo quindi un tema da sempre dibattuto in giurisprudenza con esiti ancora non uniformi.
Più di recente, la legge 41 del 2016, è intervenuta introducendo nell’ordinamento il reato di omicidio stradale, che prevede l’applicazione della norma a tutti coloro a cui compete la tutela della sicurezza stradale, quindi anche agli Enti Locali, laddove ci sia una violazione del codice della strada.
Per gli Enti Locali soprattutto per i comuni di piccole dimensioni, diventa sempre più difficile garantire una manutenzione quantitativamente e qualitativamente adeguata alla rete stradale a causa della contrazione delle risorse disponibili. Ecco perché chiediamo alla Giunta di intervenire, insieme al Ministero dell’Interno, per ridefinire la responsabilità degli Enti Locali, quando, in caso di decesso, le sue cause siano da ascrivere ad una mancanza di manutenzione dovuta a una insufficienza di fondi.
Le nostre strade devono essere sicure e occorre che i cittadini siano tutelati e possano usufruire di una rete viaria priva di pericoli ed efficiente, perciò serve che chi sbaglia sia punito. Ma non possiamo permettere che su tanti amministratori locali onesti, che si impegnano quotidianamente per garantire la sicurezza delle proprie comunità, ricadano responsabilità che sono al di là delle loro possibilità di intervento.