Un conto è la dialettica politica, che può anche contemplare toni aspri tra gruppi e partiti diversi. Un conto è il rispetto delle Istituzioni e dei poteri dello Stato. Quando si mettono in discussione dati e fatti citati dalla Questura si percorre un terreno molto scivoloso. Se si mettono in discussione dati e fatti citati dalla Questura e si insinua che siano falsati per rispondere ai favori di un colore politico o di un’amministrazione pubblica, si è già fatto un grosso scivolone.
Capisco che questi dati a chi fa propaganda politica immaginandosi numeri e fatti diversi, non siano piaciuti, ma sono quelli con cui confrontarsi. A chi fa politica capita tutti i giorni, a chi la fa con serietà non resta che adeguarvisi.
In Comune, durante la Commissione dedicata al Palaspecchi, sono stati forniti dalle autorità competenti dati importanti che permettono a chi ha davvero interesse di risolvere un problema e non solo di usarlo per il proprio (o di quello degli amici) tornaconto personale, di capire quale possa essere la strada per farlo. E grazie all’impegno e alla responsabilità di molti, un progetto in campo c’è già.
Alan Fabbri e la Lega Nord hanno proprio passato il segno.
E sono vittime di una doppia incoerenza. A Ferrara contestano i vertici della Polizia di Stato mentre Salvini gira l’Italia e gli studi televisivi ripetendo, ogni volta che gli si presenta l’occasione “noi siamo quelli dalla parte delle forze dell’ordine”. A Ferrara organizzano manifestazioni e sopralluoghi dentro edifici privati ma sbandierano ovunque la difesa della proprietà privata al punto di dire “se entri in casa mia in piedi, sai che puoi uscirne disteso”.
La Lega Nord, a Ferrara, ha alleati e rappresentanti nel Consiglio Comunale al quale hanno voltato le spalle in segno di disprezzo. A loro e ai loro elettori chiedo se i toni usati da Fabbri possono andare bene. Io in quei toni e in quelle parole non vedo nulla né di liberale, né di moderato.