Prosegue il pressing delle istituzioni locali e regionali per l’imminente chiusura del ponte sul Po.
Dopo il 18 maggio partiranno i lavori e a fronte delle numerose criticità per i territori, i comuni di Ferrara e Provincia, Occhiobello e le Regioni Emilia Romagna e Veneto hanno aperto l’interlocuzione con Autostrade per l’Italia. Manca però ancora una presa di posizione definitiva da parte della Società.
Dalle risposte date all’assessore regionale Raffaele Donini, a seguito dell’interrogazione presentata da me e dalla collega Marcella Zappaterra, così come in quelle date al sindaco di Ferrara, Tiziano Tagliani e all’assessore Aldo Modonesi, ed al primo cittadino di Occhiobello Daniele Chiarioni, emerge che «l’esenzione dal pagamento del pedaggio autostradale non trova applicazione nella vigente normativa ma, in analogia a quanto già verificatosi in passato, la società è disponibile a concordare modalità di agevolazione per la riscossione del pedaggio relativa alla tratta tra i caselli di Occhiobello e Ferrara Nord in entrambe le direzioni».
Viste le dichiarazioni di Autostrade, il fronte politico istituzionale è compatto nel ribadire la richiesta di gratuità per tutta la durata dei lavori.
Puntiamo all’esonero del pagamento, visti anche i precedenti casi di esenzione. Riteniamo che i cittadini costretti a prendere l’autostrada, come alternativa all’attraversamento del ponte, non debbano rappresentare un’entrata aggiuntiva per la Società. Infatti attraverso la gratuità richiesta, Autostrade non rinuncerebbe ad entrate che oggi ha già, ma solamente ad entrate extra. In attesa di maggiore chiarezza in merito, confortano le risposte di Anas, che ha confermato alla Regione Emilia Romagna di aver studiato un programma che nell’ipotesi di chiusura di entrambe le corsie, sfruttando il lavoro su più turni, consentirebbe la riapertura al traffico dopo 4 mesi, anziché 6. Siamo ora in attesa dell’incontro con la Direzione generale del Ministero, richiesto prontamente dall’assessore regionale Donini, fiduciosi che in quella sede si possano individuare le modalità più consone e condivise per soddisfare le legittime richieste provenienti dai territori.