Ci sono problemi oggi in Italia e in Europa, migrazioni e sicurezza su tutte, che comportano la necessità di pochi giri di parole e di risposte immediate e percepibili.
Ammetto che ci sono soluzioni facilmente raccontabili e all’apparenza immediate. Ci appoggiamo a quelle, a prescindere dall’idea di società che abbiamo? Ammetto che fatico a farlo, sia per gli ideali che mi accompagnano sia perché l’efficacia delle politiche va misurata nel medio periodo (nel lungo so che saremo tutti morti, ma i figli dei nostri figli potrebbero esserci). Per questo pensare di impegnare i migranti in attività di utilità sociale va bene per le comunità che li ospitano e per loro, fare in modo che finti richiedenti asilo tornino in tempi rapidi nei loro Paesi è altrettanto opportuno. I muri e gli inviti a non rispondere agli appelli dei prefetti (come fa qualche sindaco destrorso), che possono sembrare la soluzione a tutti i mali, rischiano invece di riportarci alla banalità del male.
Lo stesso vale per la sicurezza: non bisogna vestirsi da poliziotto, ma dare alle forze dell’ordine almeno le risorse per vestirsi ed essere presenti sul territorio (in alcuni comuni i carabinieri vanno a far le fotocopie in municipio perché non hanno la carta). Ad ognuno il suo compito. Quando ti entrano in casa viene indubbiamente voglia di farsi giustizia da soli, ma bisogna avere la forza piuttosto di alzare la voce e pretendere dallo Stato protezione. Oggi più di ieri.
La penso così, ma sono pronto a discuterne con chiunque lo vorrà.