Ho approfittato dello spazio che mi ha concesso Radio Radicale per un appello a tutti i nostri dirigenti nazionali: dieci anni fa abbiamo realizzato un sogno, abbiamo fatto il PD. Non possiamo tornare indietro, non possiamo gettare alle ortiche un progetto realizzato grazie alla lungimiranza di molti e alla passione di tanti altri.
Fate di tutto per cercare le tante ragioni che ci uniscono. Siamo il più grande partito della sinistra europea, non guardiamo a quello che ci divide ma a quello che ci unisce.
In Emilia Romagna lo abbiamo fatto, si può fare.
Abbiamo ottenuto i migliori risultati anche a livello nazionale quando abbiamo messo insieme una leadership forte e capace di allargare il consenso del centrosinistra e al contempo di tirare tutti dalla stessa parte, perché così fa una squadra che vuole vincere e non vuole solo partecipare.
Dobbiamo ricreare quelle condizioni: essere una speranza nuova per il Paese ed esserlo tutti insieme.
Le elezioni locali ci hanno dimostrato questo: divisi si perde, si può vincere solo se uniti e consapevoli che non possiamo bastare a noi stessi.
Cerchiamo l’unità e al contempo non chiudiamoci in noi stessi, nelle nostre beghe interne, parliamo con quei pezzi di società che non si rassegnano al “non funziona niente”. In ogni comune facciamo questo sforzo, per essere ciò che per cui siamo nati: un partito di governo nazionale e locale capace di allargare i confini di consenso del centrosinistra rimanendo fedeli ai nostri valori e interpretando le evoluzioni della società.
Facciamolo, proviamoci. Siamo capaci di farlo.
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