Ho sottoscritto anch’io il progetto di legge, voluto da PD e SEL (primi firmatari i Capigruppo Stefano Caliandro e Igor Taruffi), che prevede l’introduzione del Reddito di solidarietà in Emilia-Romagna.
La crisi economica e occupazionale ha aumentato le difficoltà dei cittadini determinando nuove povertà alle quali vogliamo porre un argine uscendo, però, dalla logica del puro assistenzialismo.
Per questo, con il Reddito di solidarietà, la nostra Regione darà alle famiglie – a tutte le famiglie, comprese quelle unipersonali, ovvero i single – un sostegno e uno strumento di inserimento socio-lavorativo finalizzato a contrastare la povertà, l’esclusione sociale e la diseguaglianza e allo stesso tempo a promuovere la crescita sociale ed economica di chi è più in difficoltà.
Il Reddito di solidarietà prevede infatti l’elargizione di un importo mensile di 80 euro per ogni componente del nucleo familiare, fino a un massimo di 400 euro. Per ottenerlo bisognerà rispettare alcuni requisiti: un reddito ISEE uguale o inferiore a 3000 euro e la residenza in Emilia-Romagna da almeno 24 mesi. Non è prevista alcuna graduatoria né un punteggio minimo per accedervi.
La richiesta del Reddito di solidarietà deve essere accompagnata da un Progetto di attivazione sociale e inserimento lavorativo finalizzato al superamento della condizione di povertà e dei rischi di marginalità famigliare, all’inclusione sociale, all’inserimento o reinserimento lavorativo.
Chi accede a questa misura, insomma, deve garantire l’impegno per sé e per la propria famiglia ad uscire da una situazione temporanea di grave disagio. Vogliamo favorire i soggetti proattivi che dimostrano l’intenzione di contribuire alla crescita sociale della propria comunità.
Contiamo di approvare la legge il prossimo autunno e subito dopo sarà introdotto un regolamento della Giunta regionale che dovrà chiarire ogni aspetto dell’erogazione e gestione del nuovo strumento.
Il Reddito di solidarietà si accompagna ed integra il nuovo strumento introdotto dal Governo Renzi: il cosiddetto SIA ovvero il Sostegno per l’inclusione attiva che sarà finanziato dal 2016 con 750 milioni di euro. L’Emilia-Romagna, attraverso il reddito di solidarietà, integrerà questo strumento allargando la platea dei beneficiari e ampliando le risorse a disposizione per un importo stimato intorno ai 35 milioni di euro.