Una decisione fondamentale e dirimente per il futuro del Paese, è innegabile che debba essere presa nel più ampio grado possibile di consapevolezza.
A tal proposito cito un esempio per me emblematico. Per convincere i cittadini britannici a votare per l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea in occasione del referendum, i fautori della Brexit li hanno vigliaccamente truffati: hanno raccontato prima del referendum che i finanziamenti precedentemente destinati all’UE sarebbero stati trasferiti sulla Sanità. Poi, un minuto dopo aver ottenuto la “vittoria” della Brexit, i leader di quel movimento hanno disconosciuto quella loro promessa, affermando di aver usato strumentalmente quel argomento
Un esempio di quanto sia importante raccontarla questa riforma, nei suoi fini e nei suoi contenuti, per far sì che il voto dei cittadini sia il più consapevole possibile.
La nostra Costituzione è bella e lo è innanzitutto per quei principi e valori riconosciuti nella prima parte della Carta e che non solo questa riforma non tocca minimamente, ma nessuna riforma nel tempo dovrà farlo. Anzi, su quei diritti, doveri e valori dobbiamo rilanciare, dobbiamo attuarli appieno e per poterlo fare servono istituzioni efficienti. Ed è questo l’obiettivo della riforma: rendere le istituzioni più efficienti.
Le Istituzioni che abbiamo, anche in funzione dei mutamenti che ci sono stati da settanta anni ad oggi, non lavorano al massimo delle potenzialità di quelle che ci dovremmo aspettare in una democrazia contemporanea. Per dimostrare quanto ho appena affermato, cito solo un esempio: ci sono voluti settant’anni per approvare una legge in Italia capace di dare piena cittadinanza ed estendere i diritti civili a tutte le coppie, un diritto che è insito nella ratio della nostra Costituzione fin dalla sua promulgazione.
La riforma e il referendum non li dobbiamo quindi intendere solo per affermare cosa vogliamo – o non vogliamo – QUI e ORA. Non permettiamo che siano mistificati i suoi contenuti ma vediamola per ciò che è davvero: una riforma che sarà utile, soprattutto, per chi verrà dopo di noi.
Il superamento del bicameralismo perfetto, leggi più veloci e referendum popolari più efficaci, una maggiore rappresentanza delle comunità locali in Parlamento, più chiarezza nei rapporti tra Regioni e Stato centrale, la riduzione dei costi di funzionamento degli organismi politici sono temi utili per il futuro.
Dobbiamo – e io ci tengo davvero a farlo – realizzare qualcosa di utile e concreto per i cittadini di domani, per chi avrà nuove battaglie da affrontare per i diritti e lo potrà fare con strumenti più efficaci di quelli che abbiamo avuto sino ad oggi.
Con il referendum, il prossimo autunno, potremo tutti quanti essere CITTADINI COSTITUENTI. Non perdiamo questa occasione che prima di noi hanno avuto i nostri padri e le nostre madri, i nostri nonni che volevano ricostruire l’Italia sulle macerie del fascismo e della guerra.