Raccolta, coltivazione e commercio: diverse le novità introdotte grazie confronto con tutti i territori.
Via libera da parte dell’Assemblea Legislativa regionale, senza nessun voto contrario, alle modifiche sulla disciplina regionale della raccolta, coltivazione e commercio dei tartufi.
Si tratta di un settore che vede impegnati molti tartuficoltori e numerosi amatori, tutti con punti di vista differenti ma che perseguono il medesimo obiettivo: quello della valorizzazione di un prodotto di eccellenza di cui l’Emilia-Romagna è ricca e che rappresenta anche una opportunità di reddito.
Il superamento delle Province ha comportato la necessità di rivedere la normativa rispetto alle modalità di raccolta, coltivazione e commercio dei tartufi nonché di valorizzazione del patrimonio tartufigeno, tra cui tutte le attività di vigilanza e di applicazione delle sanzioni amministrative che ora sono rafforzate.
Grazie ad un emendamento approvato oggi dall’Assemblea, fino al 31 dicembre 2016 si continueranno a seguire i calendari provinciali al fine di garantire continuità alla stagione di raccolta. Successivamente entrerà in vigore il calendario unico regionale. La legge semplifica e snellisce le procedure per l’autorizzazione di tartufaie controllate o coltivate, la certificazione delle piante tartufigene e le modalità relative all’inserimento di piantine tartufigene per l’incremento delle tartufaie.
È cancellata la previsione di una conferenza annuale regionale sul tartufo, così come sono superate quelle provinciali. È invece introdotta una Consulta per la tutela e la valorizzazione del tartufo, una sede snella e operativa che dovrà rappresentare i territori, esigenza davvero sentita dagli operatori e appassionati. Tra le novità, inoltre, si evidenzia l’estensione degli orari di raccolta, ampliati a un’ora prima dell’alba fino a un’ora dopo il tramonto.
Queste novità sono il frutto del confronto con gli operatori del settore e le realtà associative dei diversi territori.