#TOCCAANOI CAMBIARE IL PD E CAMBIARE L’ITALIA – IL MIO IMPEGNO COME SEGRETARIO REGIONALE DEL pd DELL’EMILIA-ROMAGNA
Tocca a noi, in Emilia-Romagna, decidere insieme come cambia il PD. Anche in una terra in cui la storia della rappresentanza politica, sociale, sindacale, imprenditoriale, è stata sempre di esempio per efficacia e capacità di interpretare la società, è arrivata quella crisi della rappresentanza che sta permeando ormai da anni il Paese.
Una crisi che ha tra le sue ragioni l’allargamento della forbice tra chi, nella recessione economica, è diventato più forte e quindi ritiene di potersi rappresentare da sé e chi, sentendosi più debole di prima, ha perso ogni fiducia in chi l’avrebbe dovuto tutelare.
Una crisi che sta attraversando purtroppo anche le istituzioni della nostra regione. Il dato di affluenza al 37% alle ultime elezioni regionali è molto di più di un campanello di allarme, e ci ha consegnato una responsabilità enorme: essere credibili per poter recuperare la fiducia dei cittadini nei confronti della politica e delle istituzioni. Dimostrare che la politica, quella “buona”, serve e può risolvere i problemi delle persone. Può coinvolgere e liberare le energie migliori della nostra società, ridare speranza e ricreare senso di comunità.
Tocca a noi assumerci questa responsabilità. Tocca al Partito Democratico.
L’Emilia-Romagna ha sempre avuto tra i suoi punti di eccellenza la qualità delle relazioni: tra i singoli cittadini, tra i cittadini e le diverse rappresentanze sociali, tra le rappresentanze sociali stesse e tra queste e le istituzioni.
È anche questa qualità delle relazioni che ci ha consentito di poter trainare l’economia del Paese nei momenti migliori e di poter comunque resistere contribuendo positivamente al PIL del Paese, anche nei momenti di maggior recessione. Ma l’Emilia-Romagna è qualcosa di più del semplice dato sul PIL regionale, è una terra che ha fatto della coesione sociale un modo di essere società e fare comunità.
È questa capacità di stare insieme che ci ha consentito di risollevarci da tragedie enormi come quella del terremoto o delle alluvioni di cui siamo stati vittime in questi anni. È questa capacità che deve tornare ad essere un punto di forza per poter intercettare e favorire una nuova fase di ripresa economica, che potrebbe essere alle porte, e che deve tradursi anche in un necessario rafforzamento dell’equità e della giustizia sociale. Da soli non si va da nessuna parte, la strada si percorre insieme, con tutti quelli che ci vogliono stare e senza lasciare indietro nessuno.
È partendo da questa necessità che dobbiamo ridare forza al nostro partito, in una terra in cui il rispetto delle istituzioni e la capacità dei partiti di essere uno strumento vitale di rappresentanza politica sono stati negli anni un punto di forza per la costruzione di una società inclusiva, solidale, ricca ed attiva.
Parte proprio da qui la necessità di un Congresso del PD dell’Emilia-Romagna che non sia fine a se stesso o utile a determinare esclusivamente nuovi equilibri, ma che sia piuttosto utile a ridare centralità alla buona politica, a determinare quel cambiamento che anche nella nostra regione ci viene chiesto.