La ciclovia di 600 km che attraversa anche la provincia di Ferrara
Il “turismo slow” è al centro della risoluzione che il consigliere ferrarese Paolo Calvano ha sottoscritto questa mattina. Un documento che impegna la Giunta ad inserire Via delle Terre d’Acqua tra i percorsi ciclopedonali promossi dalla Regione Emilia–Romagna e a sostenerlo sul territorio promuovendo un’apposita segnaletica ed eventuali interventi necessari alla messa in sicurezza del tracciato.
«La nostra Regione da tempo è impegnata in attività di valorizzazione e promozione di percorsi legati al turismo lento – spiega Calvano –. Sono stati infatti realizzati investimenti significativi e azioni importanti nel corso degli anni. Ricordo che Ferrara e il suo Delta del Po, sono dichiarati dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità e rappresentano un valore aggiunto tra i percorsi di cicloturismo più accessibili e sostenibili nell’intera Regione. Per questo insieme al collega di Ravenna Mirco Bagnari ho chiesto di valorizzare anche la ciclovia Via delle Terre d’Acqua, un percorso di 600 km, articolato in 18 tappe, che tocca luoghi di forte interesse paesaggistico ambientale e centri urbani e città dal grande patrimonio artistico-culturale come Ferrara e Ravenna».
Il progetto collega i paesi di Russi, in provincia di Ravenna, e quello di Saluggia, in provincia di Vercelli, ed è stato pensato in occasione dei 25 anni del gemellaggio che dal 1995 esiste tra le due città.
«Il percorso si inserisce anche all’interno della pista ciclabile VenTo (da Venezia a Torino) e di altri sentieri del territorio regionale lungo il corso del fiume Po – aggiunge Calvano –. Ritengo che la Via delle Terre d’Acqua possa arricchire in modo coerente e qualificante l’offerta dedicata al “turismo slow”, già oggi presente in Regione, inserendosi in un contesto strutturato e avanzato di promozione del nostro territorio e non solo. Per questo ho chiesto alla Regione di attivarsi per stimolare analoghe collaborazioni da parte delle altre Regioni attraversate dall’itinerario di Via delle Terre d’Acqua, affinché tutto il suo tracciato possa presentare condizioni omogenee di visibilità e sicurezza, anche attraverso atti condivisi finalizzati ad acquisire eventuali finanziamenti nazionali ed europei».