Il Sole 24 ore, ieri, svelava alcune indiscrezioni in base alle quali Cassa Depositi e Prestiti risulta direttamente interessata ad avviare un progetto nel settore della chimica. L’ipotesi sarebbe quella di unire Versalis a Mossi Ghisolfi (gruppo leader nell’innovazione applicata al settore del PET, dell’ingegneria e dei prodotti chimici rinnovabili derivati da biomasse non alimentari) e alle attività italiane di Polynt
(gruppo che a livello mondiale è tra i massimi produttori di specialità chimiche, prodotti chimici intermedi e materiali compositi per l’industria, i trasporti, l’edilizia e le costruzioni, la nautica, il settore medicale e farmaceutico, i prodotti di consumo e gli additivi alimentari) sotto la propria regia.
A gennaio 2016, poco più di un anno e mezzo fa quindi, avevo proprio lanciato insieme ad altri colleghi del gruppo PD dell’Emilia-Romagna, questo stesso auspicio.
Tra gli obiettivi di Cassa Depositi e Prestiti, infatti, compare proprio quello di costituire un campione nazionale nel settore della chimica capace di competere con i grandi gruppi internazionali e con focus sul sostenibile. Un settore che oggi non è tra quelli, ampi e diversificati, di CDP.
In Italia sentiamo il bisogno di una forte strategia nel settore della chimica e della petrolchimica. Un pezzo di industria che oggi ci vede ancora tra i paesi più avanzati sia sul piano della ricerca sia su quello della produzione e che senza un quadro generale di raccordo dei poli e delle politiche di consolidamento e sviluppo industriale rischia di vedere scomparire i suoi attori principali.
Tra questi proprio Versalis, azienda del gruppo Eni che ha sedi produttive importantissime nella nostra Regione sia a Ferrara sia a Ravenna.
Ecco perché l’ipotesi dell’intervento diretto di CDP per creare un grande polo italiano della chimica speriamo diventi di più di una semplice indiscrezione ma sia presto un progetto concreto, capace di dare nuove opportunità occupazionali ai nostri territori.