La crisi dei prezzi dello zucchero sta mettendo in ginocchio il settore bieticolo-saccarifero. Un problema iniziato lo scorso settembre, quando è finito il regime delle quote produttive, deciso dalla Commissione Europea a fine 2005, che definiva tetti produttivi ai paesi membri. Proprio per tutelare la filiera dello zucchero mi sono fatto portavoce del tema chiedendo, in una risoluzione, più sostegni a produttori e lavoratori del settore.
La barbabietola da zucchero rimane una coltura tradizionale del ferrarese e di tutta la Pianura Padana, che assume un ruolo significativo anche dal punto di vista agroambientale e della salvaguardia della qualità dei suoli. Per questo è necessario salvaguardare una filiera che nel corso di oltre un secolo di storia agricola ed industriale rappresenta un asset strategico irrinunciabile.
Questa crisi ha portato alla chiusura diversi stabilimenti e l’unico produttore cooperativo di zucchero in Italia è Coprob, che produce tra Minerbio e Pontelongo il 56% della quota nazionale di zucchero.
Per questo serve un impegno comune, già avviato dalla Regione Emilia Romagna, per sostenere le aziende bieticole, rafforzando l’incremento della produttività e della reddittività della filiera. Con la risoluzione richiedo la costituzione di un tavolo interregionale che riunisca tutti i soggetti interessati, dai produttori alla grande distribuzione, al fine di mettere in campo azioni concrete per il rilancio dello zucchero italiano e dando vita ad una filiera dolciaria interamente Made in Italy.
Inoltre, è necessaria una politica industriale nazionale che assicuri la continuità e il consolidamento delle filiere bieticolo-saccarifere mediterranee e la giusta remunerazione dello zucchero Made in Italy, anche con riferimento alla repressione di pratiche commerciali scorrette che rischiano di produrre effetti particolarmente negativi a livello economico e sociale.